sabato 26 agosto 2017

Lo strano viaggio di un oggetto smarrito

Non è mai troppo tardi per cominciare (o ricominicare) a vivere davvero. Non c'è perdita, dolore, bugia, o delusione, che debba toglierci la speranza che il domani possa essere migliore di oggi. La vita è fatta di alti e bassi, ma è fatta per essere vissuta e per farci sognare. O, ancora, per insegnarci qualcosa di prezioso. Possono esserci giorni in cui il nostro umore è tinto di toni scuri, ma questo accade per permetterci di apprezzare i giorni in cui risplenderemo di luce interiore e il nostro umore sarà un arcobaleno di colori sgargianti.
Questo uno dei tanti messaggi che questo libro mi ha trasmesso. Libro che ho adorato e che vi consiglio caldamente. Non voglio svelarvi troppi dettagli, perchè la sorpresa ed i colpi di scena rendono la lettura di questo libro ancora più accattivante, quindi mi limiterò a tratteggiare i contorni del racconto.

La storia è molto semplice, ma carica di significati: dopo circa vent'anni, il diario che Michele aveva dato a sua madre prima che partisse per non tornare più a casa, ritorna inspiegabilmente in suo possesso, accendendo in lui come una scintilla, che turba la sua quotidianità piatta e vuota, fatta di silenzi, solitudine e oggetti smarriti. Questa scintilla diventa una miccia esplosiva non appena entra in contatto con l'energia e l'entusiasmo di Elena, e una volta accesa, provoca un'onda d'urto che cambierà per sempre la vita di Michele, anche se lui sarà l'ultimo a prenderne coscienza.

Salvatore Basile, quindi, narra con grande maestrìa, realismo, favola e passione, del viaggio di Michele: un viaggio alla ricerca di risposte, ma soprattutto alla ricerca del proprio io perduto e del sentimento d'amore smarrito con l'abbandono della madre.
Romantico al punto giusto. Avvincente e mai noioso. Saggio e profondo nell'analisi delle vicende quotidiane di ciascun personaggio e nell'introspezione dei protagonisti. Insomma, questo libro, è un vero e proprio gioiello da aggiungere subito alla vostra collezione personale!

Consiglio della civetta sul comò: semplice e piacevole in maniera disarmante!

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