domenica 4 ottobre 2015

C'è mancato poco che non succedesse mai

Avete ragione, è passato davvero troppo tempo dall'ultima volta...così tanto tempo che avevo dimenticato cosa si provasse a viaggiare con l'immaginazione guidati solo dal suono leggero delle parole nella propria testa.
Leggere questo libro ha significato molto per me perchè trovando il tempo di dedicarmi di nuovo alla lettura mi sono riappropriata di una piccola parte di me, di quella parte folle e trasognante, irriverente e romantica, che mi caratterizza da sempre e che stavo per dimenticare.
Leggere questo libro è stato come farlo per la prima volta.
E la mia curiosità è stata ancora maggiore perchè a scriverlo è stato un amico e, non so se vi è mai capitato, ma è a dir poco magico quando tra le righe del testo riesci ad intravedere chi le ha messe nero su bianco, perchè vuol dire che ci ha messo tutto se stesso.
Ma veniamo al testo: sarò obiettiva e imparziale come sempre, promesso, e soprattutto vorrei essere concisa e incisiva perchè vale la pena leggerlo e scoprirlo pagina dopo pagina senza troppe anticipazioni.
La storia parla di un gruppo di ragazzi delle superiori che condividono la passione per il calcio e non solo...ad unirli, seppur in maniera diversa, c'è Chiara.
E a chi non è capitato alle superiori di innamorarsi della più bella o del più bello dell'istituto?!
Quindi: primo punto a favore della narrazione è il fatto di raccontare fatti reali, vicini alla storia di ognuno. E secondo, ma non per importanza, è il modo in cui questi fatti vengono raccontati, con ironia e disincanto, con quella brillante leggerezza di chi ci è passato ed ha imparato a dare un senso alle sfide che il destino gli ha messo davanti, senza mai sottovalutarle.
Personalmente avrei aggiunto un pizzico di favola in più, perchè ritengo che una lettura debba essere pur sempre un modo di evadere dalla quotidianità, ma è solo una mia opinione e, a rifletterci bene, rose e violini avrebbero stonato con il suono dei cori da stadio.
Per niente stonata, invece, la trovata geniale di proporre una colonna sonora "ad hoc" per ogni scena o passaggio cruciale del romanzo, e a tal proposito vi do un consiglio: se ci riuscite, leggete, laddove il testo lo richiede, ascoltando le canzoni che vengono citate, perchè vi darà una carica emotiva travolgente e vi sembrerà di far parte integrante della storia.
Insomma, è un romanzo piacevole, da leggere tutto d'un fiato. Semplice ma mai banale, soprattuto nella scelta del lessico e dei giochi di parole, tanto cari all'autore, che si trasformano quasi sempre in uno spunto di riflessione o in un sorriso spontaneo.
E' un romanzo che parla di una generazione di ragazzi cresciuti senza l'onnipresente dio computer, a tratti anche in maniera un po' nostalgica, cresciuti inseguendo un pallone e con esso amori, ideali, passione ed amicizie vere, non quelle virtuali di Facebook, una generazione carica di valori da cui tutti abbiamo un po' da imparare.
E' un romanzo che fa nascere una speranza, che fa tornare a credere che c'è sempre una seconda possibilità e non è mai troppo tardi per vivere davvero...
Basta, vi ho svelato anche troppo, non aggiungo altro, il resto dovete scoprirlo da voi! E vedrete che sarà tutto subito più chiaro...anzi no, tutto più Chiara. ;)

Consiglio della civetta sul comò: IMPERDIBILE!